22 Settembre 2020

Enrico Sostegni torna in consiglio con 13.533 preferenze

Le elezioni regionali di ieri hanno portato ottimi risultati per la federazione Empolese Valdelsa: il partito democratico ha ottenuto 33.362 voti pari al 42,63% e cresce del 2,48% rispetto alle europee del 2019, nonostante le due scissioni interne. Con questa percentuale il Pd Empolese Valdelsa risulta essere il primo della Toscana con uno scarto di 22 punti percentuali sulla Lega.

Enrico Sostegni è stato rieletto in consiglio regionale con 13.533 preferenze, 3.871 in più rispetto al 2015 (dato totale 9.662). Sostegni risulta avere il 40,56% di preferenze sui voti del Pd.

Ottime le performance anche degli altri candidati: Francesca Giannì raggiunge 5066 preferenze, Bianca Anna Masoni ne prende 2276 e Edoardo Cappelli 510. In totale i quatto candidati hanno ottenuto 21.385 preferenze, 475 preferenze in più rispetto al 2015.

Anche il dato dell’affluenza è confortante con 88.748 persone che si sono recate alle urne per una percentuale del 66,64%, dato che si avvicina molto a quello delle europee 2019, che fu del 70,7%. (effetto amministrative).

A Eugenio Giani vanno 45.849 voti (54,3%), di cui 38.704 provenienti dalle liste e 7.145 di voti solo per il presidente. L’incidenza dei voti al solo presidente è del 10,7%.

Il Pd più forte della federazione è a Capraia e Limite con il 51,1% (1.968 voti). Proprio a Capraia e Limite, comune dove Sostegni è stato per dieci anni sindaco, si registra un altissimo dato di preferenze per il consigliere neo eletto con 1390 preferenze su un totale al Pd di 1968 di voti.

Questo il commento ai risultati elettorali del segretario di federazione Jacopo Mazzantini: “Siamo reduci da una tornata elettorale che ci ha dato grande soddisfazione. La vittoria è ancora più bella perché è stata sofferta. Inutile negare che non ci aspettavamo un risultato del genere, per questo siamo ancora più contenti. I miei complimenti vanno a Eugenio Giani, che ha saputo far valere la sua cifra di esperienza, conoscenza e amore per la Toscana, che gira in lungo e largo da anni e così generosamente anche in tutta questa campagna elettorale. Subito dopo a Enrico rieletto con tantissime preferenze, che testimoniano quanto sia apprezzato per le sue tante qualità, grazie anche al grande appoggio di tutti i nostri amministratori, segretari e militanti.

Un ringraziamento speciale anche agli altri tre candidati, Francesca, Anna e Edoardo, perché il loro impegno, la loro passione e il grande gioco di squadra hanno dato un impulso ulteriore a questa campagna elettorale e un sostegno importante anche al consenso personale verso Enrico.

Tengo  a fare i complimenti anche a Iacopo Melio, che ha raccolto un risultato straordinario a Firenze, e sarà certamente una voce autorevole dell’Empolese Valdelsa.

A fronte di tanti numeri buoni credo occorra sviluppare maggiormente il radicamento territoriale del partito e rafforzare la nostra proposta politica, sopratutto sui temi dell’economia e del lavoro. Stavolta abbiamo beneficiato in misura consistente di un voto “contro” la Ceccardi e il salvinismo, ma non possiamo pensare di invocare sempre il voto scelto per paura, altrimenti al prossimo giro basterà una destra “in grigio” più credibile nell’impostazione moderata e nell’esperienza amministrativa.

L’altro tema che mi preme evidenziare è quello della coalizione: sono felice che Italia viva sia riuscita a  entrare in consiglio regionale e mi dispiace molto che per un soffio non ce l’abbia fatta  Sinistra civica ecologista. Confido che si sappia valorizzare comunque il contributo di tutte le liste che hanno sostenuto Giani, perché questa è stata un’altra tappa importante di quel percorso di ricostruzione del campo del centrosinistra, che è uno degli obiettivi primari che il Pd si è dato dopo la disfatta del 2018 e che aveva già visto alle elezioni amministrative dello scorso anno un importante passaggio in quella direzione.

Il voto- conclude Mazzantini- ci dice che solo un centrosinistra tutto unito è ancora maggioranza in Toscana. Per quanto riguarda la vittoria del Sì al referendum confido che sia il primo passo verso il superamento del bicameralismo perfetto”.