21 Settembre 2022

Crescita, uguaglianza sociale e diritti, Mazzantini: «È la ricetta dei nostri sindaci»

«Perché votare il Pd? Per tenere insieme la crescita, l’uguaglianza sociale e i diritti, cioè quello che fanno i nostri Sindaci negli 11 Comuni dell’Empolese Valdelsa”. Esordisce così il segretario del Pd Empolese Valdelsa  Jacopo Mazzantini alla conferenza indetta per lanciare l’appello al voto per le elezioni di domenica 25 settembre.

«Negli ultimi giorni –prosegue- ho avvertito un clima diverso. La campagna del porta a porta è stata utilissima e sono convinto che alla fine il nostro partito otterrà un ottimo risultato. Perché noi proponiamo interventi credibili e realistici, mentre le destre il libro dei sogni che non realizzeranno mai e sta emergendo chiaramente la differenza tra la nostra idea di Paese e quella loro.

Noi vogliamo abbassare le tasse sul lavoro per ricavare una mensilità in più e introdurre il salario minimo, equiparare le detrazioni per lavoro dipendente e autonomo e detassare le imprese che innovano, mentre loro propongono l’ennesimo condono che premi gli evasori e la flat tax che favorisce chi ha di più. Noi vogliamo rafforzare la sanità pubblica assumendo medici e infermieri per ridurre le liste di attesa, mentre loro insistono con il modello lombardo della sanità privata anche dopo il disastro del Covid. Noi siamo quelli che hanno voluto finanziare un piano nazionale per la non autosufficienza degli anziani, mentre loro non ne parlano nemmeno nel programma.

Noi vogliamo costruire un nuovo modello di sviluppo che faccia i conti con i cambiamenti climatici, mentre loro non considerano le politiche ambientali una priorità. Noi vogliamo andare avanti sui diritti civili, mentre loro intendono comprimerli con una visione retrograda della società. Noi crediamo che solo stando ben saldi all’Europa potremo farcela, mentre loro inseguono le posizioni antieuropeiste di Orban e Le Pen.

Domenica tutto questo potrà fare la differenza, il Pd affermarsi come il primo partito e avere la possibilità di guidare il Paese per fare quello che nei governi di larghe intese non è stato possibile realizzare».

Simona Bonafè, segretaria del Pd Toscana e capolista alla Camera dei Deputati, interviene sul programma:«C’é modo e modo per abbassare le tasse: c’e la flax tax, che toglie ai poveri per dare ai ricchi e che è nel programma della destra e c’é la proposta del Partito democratico per l’abbassamento del costo del lavoro e per dare una mensilità in più a fine anno, al fine di fronteggiare l’aumento delle bollette e l’inflazione. C’è anche la questione dell’Europa che ci divide sideralmente: noi vogliamo che l’Italia resti tra i protagonisti, mentre la destra ci vuole isolare.

Bisogna ricordare poi che Meloni tanto nuova non è. Nel 2008-2011 era al Governo con Berlusconi e Tremonti, che tagliarono su sanità e scuola. È stata ministro della gioventù quando abbiamo avuto il più alto tasso di disoccupazione giovanile. Quella gestione costrinse l’Italia a drastiche misure di risanamento».

Dario Parrini, candidato capolista al Senato in Toscana ringrazia il Pd dell’Empolese Valdelsa per il grande impegno profuso: «Tantissimi incontri, volantinaggi, un porta a porta capillare, confronti con aziende e associazioni, questa è la nostra grande forza e risorsa. Un partito radicato che parla con le persone. La gente chiede soluzioni per il caro energia, l’inflazione, lo stipendio che non basta più, la sanità e il nostro ruolo in Europa. Il nostro impegno è mettere i soldi in tasca ai dipendenti e sostenere le imprese che creano lavoro permettendogli di fare investimenti. Abbiamo una proposta che tiene insieme tutto questo. Gli altri partiti danno ricette sbagliate o non fattibili.

Ieri ho avuto un’altra prova della loro inaffidabilità, Lega e FdI nella conferenza capigruppo hanno votato contro la delega fiscale, affossando la riforma dopo circa due anni di lavoro. Niente revisione delle aliquote Irpef, abolizione dell’Irap, quindi. Oltre allo stop alla revisione degli estimi catastali, su cui la destra aveva già tempo addietro minacciato di far cadere Draghi nella pienezza delle sue funzioni. Ecco questo è la destra.

La Lega non ha ancora annullato il patto di collaborazione che la unisce al partito di Putin. Se non lo farà subito dimostrerà che è una forza politica pericolosa per la credibilità internazionale dell’Italia e per il benessere degli italiani.

Mai ci sono stati programmi elettorali così diverse, le differenze sono nette e distanti anche su altri temi: ambiente, giovai e diritti.»